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  • Immagine del redattoreDott.ssa Silvia Galeotti

SALE



Il sale da cucina, o cloruro di sodio, oltre ad essere un conservante e un esaltatore di sapidità per il cibo, è uno dei principali fattori predisponenti l’Ipertensione Arteriosa, se viene consumato in eccesso rispetto al normale fabbisogno inferiore a 6 g al giorno, pari a 2,4 g di sodio.


L’Ipertensione è una tra le cause di rischio cardiovascolare e di tumore allo stomaco.

Si parla di Pressione Arteriosa Alta, quando la minima o diastolica è superiore o uguale a 90 mmHg (millimetri di mercurio), mentre la massima o sistolica è superiore o uguale a 140 mmHg.


Questa patologia colpisce in maggior percentuale gli uomini al di sopra dei 45 anni, tuttavia non sono escluse né le donne sopra i 50 anni perlopiù in menopausa, né i bambini.


In media, l’attuale consumo di sale nella popolazione italiana è pari al doppio rispetto l’apporto raccomandato dalle Linee Guida. Molto spesso uno dei motivi di questo risultato è la scarsa conoscenza dell’argomento, e la non attenta lettura degli ingredienti e delle etichette nutrizionali. Quindi, un utile consiglio per capire da soli in quali alimenti si trova il sale, è leggere attentamente l’etichetta nutrizionale alla voce “sale”.

Oppure è possibile ricavare la dose di sale contenuta nell'alimento a partire dalla voce “sodio" moltiplicato per 2,5.


Valori di sodio uguali o superiori a 0,5 g in 100 g di alimento, sono considerati alti livelli di sale pari a 1,25 g.


DOVE SI TROVA IL SALE

-Al 54% negli alimenti conservati e trasformati dall’industria (snack, crakers, pane, grissini, fette biscottate, cereali da prima colazione, salumi e affettati soprattutto la bresaola, salsa di soia e altre salse, cibi affumicati, dadi, carne rossa, pesce in scatola, formaggi tra cui il gorgonzola, pecorino, feta e formaggi fusi, legumi in scatola).

-Al 36% è aggiunto per cucinare.

-Al 10% è naturalmente contenuto negli alimenti.


A favorire la malattia non è soltanto il sale alimentare in eccesso, ma anche fumo, alcol, sedentarietà, eccesso di zuccheri e di grassi, sovrappeso, stress ed età in aumento.



COME INTERVENIRE CON LA DIETA

1) Ridurre l’apporto giornaliero di sale e di sodio, evitando al massimo i cibi conservati e trasformati industrialmente sia dolci che salati, e fare attenzione al consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi e trans idrogenati.

2) Ridurre gradualmente le dosi di alcol a pasto e di sigarette.

3) Fare movimento.

4) Inserire nella dieta quotidiana almeno 600 g di frutta e verdure fresche ricche in potassio, un minerale che protegge dallo sviluppo della malattia, riduce la pressione arteriosa in atto, e l’uso dei farmaci anti-ipertensivi.

Tra gli alimenti ricchi in potassio (K) ci sono banane, albicocche, fichi, uva, sedano, carote, pomodori, lattuga, zucchine, piselli e fagioli, cioccolato fondente al 70% senza zucchero, utile al cuore e alla contrazione muscolare delle pareti arteriose.

5) Sostituire il sale con spezie ed erbe per aromatizzare il cibo.

6) Aumentare l’apporto di fibre, ovvero di carboidrati complessi, presenti in abbondanza negli alimenti vegetali tra cui frutta, verdure, cereali integrali, legumi, frutta secca e semi oleosi.

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